martedì 28 dicembre 2010

Arduino UNO - La mia prima scheda Arduino

La confezione di Arduino UNO

Alla fine l'ho presa. E' Arduino, la piccola scheda open source  per prototipazione elettronica. Come modello ho scelto UNO con microcontrollore ATmega328. La cosa che mi ha impressionato subito di questa piccola scheda è appunto la dimensione estremamente contenuta, le foto in giro per la rete non rendono minimamente giustizia a questo gioiellino della miniaturizzazione.

All'interno della confezione ho trovato un foglietto d'introduzione al progetto Arduino

mercoledì 8 dicembre 2010

Samsung ML 1660 - La piccola stampante laser coi driver per Linux

Samsung ML 1660
Stasera ho acquistato una stampante. Poichè credo che le piccole stampanti a getto d'inchiostro valgano per quanto costano, ossia si fa prima a comprarne una nuova quando ti finiscono le cartucce, ho deciso di comprare una laserjet. "Che c'è di interessante in tutto questo?" vi starete chiedendo.

Punto primo: la stampante che ho acquistato, la Samsung ML 1660, è piccola, funzionale e costa poco (alla data odierna 69 euro).
Punto secondo: in fase di installazione sono andato sul sito della Samsung e con mia enorme sorpresa ho scoperto che tra i vari drivers c'è anche quello per Linux.

Per queste ragioni ho deciso ovviamente di supportare questo prodotto Samsung.

L'installazione dei driver per Linux è un po' articolata (o almeno così è stato per me), quindi vi posto un piccolo tutorial sperando possa esservi di aiuto.


  1. Assicuratevi che la stampante sia accesa e collegata al computer (consiglio di effettuare questa operazione prima di accendere il computer)
  2.  Collegatevi al sito di supporto della Samsung (questo è il link diretto per la ML 1660)
  3. Scaricate il file UnifiedLinuxDriver.zip

lunedì 6 dicembre 2010

Il tema Android per Chrome

Tempo fa ho pubblicato un post sul tema del robottino verde reso disponibile per Gmail. Oggi è disponibile il tema Android anche per il browser Chrome. Il tema non è ufficialmente supportato da Google ma è comunque presente tra le estensioni per il browser di Big G.



Potete scaricare ed installare il tema a questo indirizzo.

venerdì 3 dicembre 2010

Raggiunte le mille visualizzazioni!



Storie di muldee ha raggiunto e superato le mille visualizzazioni! Ringrazio tutti quelli che hanno dato un'occhiata, quelli che mi seguono e quelli che arriveranno per la prima volta. Questo risultato può sembrare un'inezia se paragonato ai grandi numeri dei siti più blasonati, ma ai miei occhi è comunque un risultato di tutto rispetto.

martedì 23 novembre 2010

Shruthi-1 - il prototipo del case

Il case dello Shruthi
Finalmente il  case per il piccolo synth è arrivato.  Quello che vedete è solo un prototipo, creato con lo scopo di verificare eventuali errori nel design. Il case è stato realizzato in MDF da 3 mm tagliato e inciso al laser.
Aver usato materiale dello spessore di 3 mm ha reso necessario il taglio e utilizzo di numerosi piccoli pezzi e in questo il laser mostra una certa imprecisione evidenziata dalle diverse lunghezze dei pezzi angolari.
Nonostante volutamente non abbia tenuto conto nel mio disegno del cosiddetto "kerf", ossia lo sfrido che il taglio laser genera a cavallo delle linee di taglio, devo dire che il disegno si è adattato meglio del previsto alle tolleranze di taglio.
I problemi riscontrati sono un cattivo posizionamento delle scritte "in" e "out" per l'audio che, collocati troppo in basso, vengono parzialmente nascosti dalla ghiera delle porte jack; inoltre il pannello superiore è di 1 mm circa troppo in alto rispetto alla linea del display lcd. In ultimo direi che la scritta Muldee sul pannello posteriore può essere decisamente ridimensionata.

Eccovi alcune foto
Particolare dei dadi ciechi che chiudono il "sandwich"
Il pannello anteriore con le connessioni

Il pannello laterale con il logo della Mutable Instruments

Vista laterale d'insieme

Il pannello posteriore con il logo Muldee

domenica 21 novembre 2010

Vi presento i Commodores... 128

Due Commodore 128
Sono arrivati! Sono i due Commodore 128 che ho comprato come punto d'inizio per il mio prossimo progetto fai da te.

Per non incorrere nelle ire di nessuno (ad esempio Hannes) vorrei precisare che i due oggettini erano non funzionanti... li ho acquistati per ricavarne i due chip audio SID che mi servono.

martedì 16 novembre 2010

Costruisci il tuo sintetizzatore "faidate" (diy synth) - i siti web utili

Come si può evincere dai miei precedenti post (qui, qui, qui e qui) da un po' di tempo sto scoprendo il mondo dell'elettronica fai da te e devo dire che sono affascinato da tutto quello che sto imparando. In particolare mi sto concentrando sul costruire piccoli strumenti musicali (principalmente sintetizzatori) trovati qua e la sulla rete.

In questo post ho deciso di raccogliere un po' di indirizzi web nei quali mi sono imbattuto e che possono essere utili a tutti quelli che, come me, si sono fatti o si faranno trascinare in questo universo parallelo.

MUTABLE INSTRUMENTS: è il sito del creatore dello Shruthi-1, piccolo sintetizzatore ibrido analogico/digitale dalle grandi potenzialità. Dal sito è possibile acquistare il kit completo di montaggio che comprende le due schede di circuito, i componenti e la minuteria per il montaggio finale. È possibile acquistare anche il case in plexiglass (a meno che non lo si voglia costruire da solo) e singoli pezzi.
Il kit è di facile montaggio, richiede capacità di saldatura basilari e le istruzioni sono accurate e ben documentate con foto che mostrano il corretto modo di assemblaggio delle componenti. Sul sito è presente un forum molto attivo dove è possibile trovare soluzione alle problematiche che si dovessero presentare.

SAMMICHSID: altro piccolo sintetizzatore che sfrutta una coppia di Sid (i mitici chip audio del Commodore 64) per la genesi del suono. Purtroppo il suo creatore Wilba (alias Jason Williams) fa sapere che non dispone più di Sid da includere nei kit quindi è necessario (e prudente) recuperarli in proprio prima di effettuare l'ordine. Il kit comprende i circuiti stampati, tutti i componenti (tranne i Sid), la minuteria e il case in plexiglass.

MEEBLIP: piccolo sintetizzatore digitale di nuova nascita i cui punti di forza risiedono (secondo il costruttore) nella semplicità della struttura, nella modificabilità sia hardware che software e nel prezzo decisamente abbordabile.

PAIA ELECTRONICS: "il" sito di kit fai da te dove è possibile trovare dai sintetizzatori agli amplificatori microfonici valvolari. L'azienda è statunitense ma tra le opzioni d'ordine è possibile acquistare kit appositi per la vendita fuori dagli Usa i quali sono sprovvisti dell'alimentatore.

BUILD YOUR OWN CLONE: fantastico sito dove è possibile acquistare kit per costruire riproduzione di pedalini effetto per chitarra (e non solo).

lunedì 15 novembre 2010

Shruthi-1 - ecco il progetto per il case

Concept in due accostamenti di colore
 Vi posto alcune foto del rendering 3D che ho realizzato per il case dello shruthi-1. Un prototipo basato su questi disegni è già in realizzazione. Il materiale che verrà utilizzato per il progetto è il plexiglass tagliato al laser, ma per il proptotipo ho utilizzato l'MDF che ha un costo minore.

Vista posteriore
Vista laterale

lunedì 8 novembre 2010

Il tema Android per Gmail

Il tema "Android"
Per tutti gli amanti del piccolo robottino verde che ha rivoluzionato il segmento dei "telefoni intelligenti" il team di Google Gmail ha messo a disposizione un tema dedicato proprio a Android.

Il tema è attivabile selezionando Impostazioni->Temi->Android

Gmail con il tema "Android"

lunedì 25 ottobre 2010

Shruthi-1 - Il piccolo synth vede la luce

Test di funzionamento
Assemblati tutti  i pezzi e effettuato qualche test in fase di montaggio per verificare errori, il synth è finalmente pronto.

Purtroppo nel montaggio ho commesso un errore e ho tranciato una delle piste in rame che alimenta uno dei led; sfortunatamente il danno non è riparabile quindi il mio Shruthi-1 avrà uno dei led defunti.

Le prime prove di suono mi hanno positivamente impressionato, presto cercherò di mettere online qualche esempio.

Le prossime mosse sono:
  • la taratura dei vari filtri,
  • il montaggio definitivo delle due schede tra loro,
  • la costruzione di un synth,
  • imparare ad usare la nuova bestiolina.

Siiii puoooò fareeeeeee
Presto i nuovi progressi.

sabato 23 ottobre 2010

Aggiornamento della pagina "dischi"

Segnalo l'aggiornamento della pagina dei miei dischi. Potete trovarci informazioni sui vari album e alcune tracce da questi estratti.

Il primo a comparire è "Uno", il mio album solista.

La copertina di UNO

Fatemi sapere cosa ne pensate della mia musica.

venerdì 22 ottobre 2010

Cambiare la favicon di Blogger con una personalizzata

Wikipedia definisce favicon come: "un termine inglese, contrazione di favorites icon. In informatica indica un'icona associata ad una particolare pagina web. Solitamente la favicon è una piccola immagine, spesso un logo, pertinente ai contenuti del sito web correlato. La favicon viene visualizzata alla sinistra dell'URL nella barra degli indirizzi di un browser, nel momento in cui si naviga un sito che ne è provvisto. L'icona è inoltre visualizzata nel menu dei preferiti di un browser. Nata come funzionalità di Microsoft Internet Explorerversione 5, in seguito è stata integrata su molti altri browser tra cui: FirefoxMozillaOperaSafari, e Konqueror."



Favicon nelle tabs di Chrome

Favicon in Internet Explorer 8

Chi usa la piattaforma Blogger sa che la favicon che il browser visualizza è il logo di blogger (icona arancione con l a lettera b bianca). Se volete sostituire la favicon predefinita con una più aderente allo stile del vostro blog fate come segue:

  1. create la vostra icona 16x16 o 32x32 pixel con estensione ico, jpg, gif o png (fino a 48x48 per le ico);
  2. salvate la vostra icona su uno spazio online (tipo UbuntuOne, DropBox, ecc);
  3. ottenetene l'indirizzo (ad esempio http://indirizzo_del_vostro_file);
  4. accedete all'area amministratore del vostro blog presso Blogger;
  5. andate su design -> modifica html;
  6. cercate (control + F) nel codice il tag </head>;
  7. inserite, subito prima di questo tag il seguente codice: <link href='indirizzo_icona' rel='shortcut icon'/> sostituendo al posto di "indirizzo_icona" l'indirizzo precedentemente ottenuto;
  8. premete salva modello.
Visualizzate il vostro blog. Nella barra dell'indirizzo e nell'intestazione delle tab apparirà la vostra icona.

sabato 16 ottobre 2010

Shruthi-1: la scheda analogica è terminata

La scheda analogica dello Shruthi-1

Dopo un inizio a rilento il lavoro di assemblaggio del piccolo synth ha avuto un accelerata improvvisa. Infatti in un solo pomeriggio ho completato la prima delle due schede che compongono l'aggeggino, ossia la scheda analogica.

E se non bastasse nello stesso pomeriggio ho iniziato anche la scheda digitale e devo dire che sono arrivato anche a buon punto.

Nessun grosso problema da segnalare durante le fasi di saldatura; ho commesso solo un errore: nel saldare due resistori non mi sono accorto che questi erano scivolati leggermente nei fori e quindi, quando ho girato la scheda per vedere i componenti, mi sono accorto che li avevo saldati a un centimetro dalla superficie della scheda. Armato di santissima pazienza ho dissaldato e risaldato riportando il tutto nella norma.

Eccovi un po' di foto.




lunedì 11 ottobre 2010

Shruthi-1: il montaggio è iniziato

Dopo aver fatto pratica di saldatura ho incominciato con l'assemblaggio del mio piccolo synth.
Saldare non è poi così difficile e mi è riuscito dopo i primi 10 tentativi. Fondamentali i tutorial online e i video youtube come preparazione propedeutica.
Inviato tramite Milestone

iPhone vs. Android - Quando il marketing diventa ragione



Recentemente tra me e un mio collega si è accesa una discussione sul perchè iPhone attiri così tanto la gente; la conclusione alla quale sono giunto è che la Apple ci sa dannatamente fare con il marketing, tanto che a vendere i suoi gingilli è in pratica l'idea (sbagliata) che la gente si fa su di essi.

Tutto è cominciato quando il mio collega mi stava raccontando del suo ultimo acquisto (iPhone 4) e delle piccole peripezie affrontate per averlo; la difficoltà maggiore pare sia consistita nella bassa disponibiltà di terminali nella zona milanese unita alla contemporanea alta richiesta da parte degli acquirenti, condizione che ha facilmente portato a piccole lotte di accaparramento. Difatti il mio collega si è trovato nella scomoda posizione di mettere le mani sull'ambito cellulare dopo esserselo conteso con un'altra persona.

Detto ciò il mio collega si è posto la domanda: "ma dove cacchio li prende i soldi la gente se un cellulare da 600€ va via così facilmente?".

Da buon possessore di cellulare Android (Motorola Milestone) non mi faccio sfuggire l'occasione: "l'iPhone è uno status symbol e la gente lo compra per questo motivo, in barba al fatto che costi mediamente di più di uno smartphone e generalmente ha meno funzionalità".

"Tutti gli smartphone che ho vagliato, alla fine dei conti, mi costavano attorno ai 600 euro", mi ha risposto. "Per quella cifra compro l'iPhone!".

Allora gli ho domandato: "ma a parità di prezzo perché scegliere proprio l'iPhone e non un altro cellulare?".

La risposta, oltre all'ammissione che "fa figo" è stata: "VOLEVO UN CELLULARE FACILE DA USARE".

Ecco la chiave di volta per comprendere il successo del telefonino Apple. Ha fatto leva sulla paura atavica (e a volte giustificata) che ha la gente nei confronti della tecnologia diffondendo l'idea che il proprio telefono sia utilizzabile da chiunque istantaneamente. Io non voglio negare questa tesi additandola come falsa, ho avuto modo di provare personalmente l'iPhone e non posso non riconoscere che la sua interfaccia è fantastica. Quello che sostengo è che qualsiasi smartphone con touchscreen allo stato dell'arte è estremamente facile ed intuitivo nell'utilizzo.

A riprova di questa mia affermazione vi vorrei illustrare un caso ad hoc che coinvolge due miei colleghi:

- il primo è quello dell'iPhone, ha 25 anni e quindi estremamente predisposto alle nuove tecnologie;
- il secondo ha acquistato un HTC Desire e ha più di 50 anni.

Il primo ha chiesto aiuto ad utenti più esperti durante tutto il suo primo giorno di utilizzo del telefono, il secondo ha esteso le richieste anche al giorno successivo; dal terzo giorno entrambi hanno iniziato ad essere indipendenti nella loro fase di apprendimento la quale si è esaurita nel giro di una settimana.

Se non volessimo considerare la differenza di età, che gioca sicuramente a favore del collega più giovane, è possibile affermare che le curve di apprendimento dei due telefoni sono similari se non identiche; quindi basare la propria scelta sull'assunto "iPhone è facile da usare" è errato poichè questa peculiarità non è propria di questo telefono ma di tutti gli smartphone touch, o in maniera più generica della tecnologia touch stessa che ha reso le interfacce più umane e intuitive.

Il giudizio perde di razionalità, il marketing diventa ragione modificando la realtà.

sabato 9 ottobre 2010

Shruthi-1 parte seconda: l'attrezzatura

La strumentazione nuova di pacca



Oggi, come preannunciato nel mio post precedente, sono andato ad acquistare la strumentazione necessaria alla fase di montaggio dello Shruthi-1.

La spesa è stata comprensiva di:
  • saldatore stilo da 25W,
  • supporto per saldatore,
  • multimetro analogico
  • terzamano (o robottino, o come cavolo si chiama) ossia quella cosa con lente e pinzette,
  • occhiali anti-infortunio,
  • piastra millefori e componentistica varia per esercitarmi nelle saldature.
Mi sento di consigliare vivamente il negozio Franchi presso il quale mi sono servito per gli acquisti: sono eccezionalmente forniti, il personale è estremamente preparato (cosa mooolto rara), cortese, attento alle reali esigenze del cliente in barba ai guadagni (mi hanno consigliato il saldatore da 8 euro anzichè quello da 35 euro poiché più adatto al mio grado di esperienza) e come se non bastasse mi hanno omaggiato di un sacchetto di componenti per le mie esercitazioni di saldatura... meglio di così..


presto vi posto il risultato delle prime prove col saldatore.

giovedì 7 ottobre 2010

Shruthi-1 - Il piccolo synth fai da te è arrivato

Il pacchetto con il logo "Shruthi-1"
Tempo fa mi sono imbattuto per caso nel sito di Mutable Instruments scoprendo una piccola meraviglia di ingegneria elettronica dal suono estremamente interessante.
Il suo nome è Shruthi-1 ed è un synth ibrido analogico/digitale estremamente piccolo, economico, marcatamente predisposto al "fai da te" e completamente (o quasi) opensource.
Sul sito è possibile acquistarne il kit di montaggio, solo alcune parti di esso (se ci si vuole procurare parte della componentistica da solo) oppure scaricare gli schemi dei circuiti per una totale realizzazione in casa.
Pacchetto dalle dimensioni contenute
Ho deciso di costruirne uno e ho acquistato il kit dal sito. Dopo una decina di giorni (e un paio di disguidi tutti italiani) il pachetto è arrivato a destinazione.
Le dimensioni contenute del pacchetto rispecchiano la natura palmare dello Shruthi-1; ho apprezzato molto la personalizzazione della confezione (la stampa sul lato della scatola) che  vedo come sintomo di cura dei dettagli  e di "cosa fatta bene".
La foto della scheda analogica montata
Aperto il pacchetto trovo subito una piccola sorpresa: la scheda analogica del synth debitamente montata in una riproduzione su carta fotografica, inserita nel kit allo scopo di aiutare gli utenti nel processo di assemblaggio. Trovo discutibile la scelta di inserire la foto in formato cartaceo dato che sul sito del produttore è possibile scaricare la stessa identica immagine, con tutti i vantaggi (soprattutto economici) che la versione digitale apporta.
Il contenuto del kit
I vari pezzi del kit sono ordinati e raccolti in una serie di sacchetti e inseriti nella scatola secondo un ordine ben preciso (ancora una volta la cura impiegata nel progetto colpisce positivamente); l'ordine è così ben studiato che, chiaramente, ho provato invano a rimettere i pezzi a posto e a richiudere la scatola...
Essendo la mia prima esperienza in campo di elettronica fai da te ho ordinato assieme al kit una coppia di ulteriori circuiti stampati, giusto in caso dovessi rovinare qualcosa.
La prossima mossa è dotarmi di tutta la strumentazione utile al montaggio. Al momento giusto posterò i miei progressi.

giovedì 23 settembre 2010

La lettera di Google



Tempo fa stavo valutando tutti i servizi offerti da Google. Tra le varie proposte sono capitato sul sito di Adwords (non sapevo cosa fosse ed ero curioso). Scoperto che il servizio è a pagamento e al di fuori dei miei interessi ho subito rimosso la mia sottoscrizione (totalmente gratuita, intendiamoci...).



Ieri, tornando a casa, guardo come sempre nella cassetta della posta e lì, ad aspettarmi, una lettera di Google (vedi foto). La lettera contiene un buono da spendere in Adwords e un volantino pubblicitario.
Devo dire che sono rimasto abbastanza sorpreso in maniera negativa dall'evento: MI HANNIO MANDATO UNA LETTERA CARTACEA? Non facevano prima a contattarmi via mail risparmiando spese e carta?



Sono perplesso.

mercoledì 22 settembre 2010

Il countdown di Ubuntu

Sul sito Ubuntu.com è possibile trovare dei timer che scandiscono il tempo che resta prima dell'uscita del prossimo rilascio di Ubuntu. Se volete contribuire alla diffusione di questo sistema operativo potete copiare il codice di uno dei contatori messi a disposizione e inserirlo nel vostro sito/blog.

Qui di seguito i contatori con il codice da copiare:

The next version of Ubuntu is coming soon
copia il codice

<a href="http://www.ubuntu.com/"><img src="http://www.ubuntu.com/countdown/banner1.png" border="0" width="180" height="150" alt="The next version of Ubuntu is coming soon"></a>

The next version of Ubuntu is coming soon
copia il codice

<a href="http://www.ubuntu.com/"><img src="http://www.ubuntu.com/countdown/banner2.png" border="0" width="180" height="150" alt="The next version of Ubuntu is coming soon"></a>
The next version of Ubuntu is coming soon
copia il codice

<a href="http://www.ubuntu.com/"><img src="http://www.ubuntu.com/countdown/banner3.png" border="0" width="180" height="150" alt="The next version of Ubuntu is coming soon"></a>
The next version of Ubuntu is coming soon
copia il codice

<a href="http://www.ubuntu.com/"><img src="http://www.ubuntu.com/countdown/banner4.png" border="0" width="180" height="150" alt="The next version of Ubuntu is coming soon"></a>

lunedì 20 settembre 2010

La fondamentale differenza tra Android e iOS...

In rete ho trovato queste fantastiche vignette. Credo che riescano con estrema semplicità a chiarire il perché ho scelto uno smartphone con Android anziché il blasonato iPhone (e il perché la gente dovrebbe, a mio parere, fare la stessa scelta).




mercoledì 1 settembre 2010

CORSO BASE IN PRODUZIONE AUDIO DIGITALE - Capitolo 3 - I microfoni (parte terza)

ACCENNI SULLE TECNICHE DI RIPRESA MICROFONICA

Le tecniche di ripresa microfonica sono molteplici e variano a seconda del microfono e/o strumento, in particolare nel caso di riprese stereofoniche. Tuttavia, a prescindere da tali tecniche, il metro di giudizio da utilizzare in una ripresa è l'orecchio umano, assieme ad una buona dose di buon gusto: la ripresa dipenderà dal punto in cui vi è la migliore emissione della sorgente sonora, dalla posizione del microfono e dalla sua tipologia; di conseguenza la migliore registrazione si otterrà soltanto dopo diverse prove di microfonazione dello strumento.
Qui di seguito si esaminano alcuni accorgimenti da tener presente, in fase di microfonazione, per gli strumenti più frequentemente utilizzati: batteria, chitarra e voce. Il basso non viene mensionato perché è pratica comune riprenderlo tramite DI; tuttavia, in linea di massima, quanto specificato per la chitarra potrebbe adattarsi per la microfonazione del basso, a meno di una buona considerazione della differenza di range frequenziale tra i due strumenti.

  • Batteria: la batteria è costituita da un insieme di pezzi la cui composizione varia a seconda del musicista, ma la sua configurazione standard prevede una grancassa, un rullante, un charleston, due tom, un timpano e vari piatti. La natura di questi pezzi è estremamente varia e porta l’estensione frequenziale della batteria dai 50 Hz (cassa) ai 10-15 KHz (piatti): la scelta dei microfoni giusti assume un ruolo molto importante sia che si decida di riprendere un esecuzione nel suo insieme, sia che si opti per una ripresa in multitraccia (un microfono per ogni pezzo).
    Per i tamburi e il rullante vengono per lo più utilizzati microfoni dinamici posizionati a circa 5-10 cm dalla pelle, direzionati più verso il centro della pelle se si desidera un suono con maggiore contributo delle basse frequenze o verso il bordo per un suono più asciutto. Anche per la cassa vengono spesso utilizzati microfoni dinamici (a diaframma largo) posizionati all’interno della cassa stessa, in corrispondenza del battente se desideriamo un suono carico di attacco oppure più spostato verso il bordo per un suono più corposo. Il charleston viene ripreso sul suo piatto superiore con microfoni dinamici avendo l’accortezza di inclinarli verso l’esterno del piatto in modo tale da ridurre i rientri del rullante. I piatti infine possono essere ripresi con tecnica stereo usando una coppia di microfoni a condensatore posti poco al di sopra della testa del batterista: maggiore è l'altezza di posizionamento e minore è il contributo di tutta la batteria a favore di una ripresa dei soli piatti.
  • Chitarra: la gamma delle frequenze fondamentali di una chitarra si estende da un limite inferiore di circa 80 Hz sino ad un limite superiore prossimo ai 1200Hz, mentre se si considerano anche le parziali armoniche l’estensione dello strumento raggiunge i 4-5 KHz.
    Per la sua ripresa sonora vengono maggiormente utilizzati microfoni dinamici con spiccate caratteristiche di unidirezionalità posizionati a circa 10 cm dall’altoparlante dell’amplificatore; una tale impostazione si avvantaggia di una spinta in più sulle medio-basse frequenze a causa dell’effetto di prossimità (amplificazione delle basse frequenze inversamente proporzionale alla distanza tra microfono e sorgente) che caratterizza i microfoni. L’esatta posizione del microfono dipende dalle esigenze sonore tenendo presente che in asse, ossia secondo una perpendicolare al centro del cono, l’altoparlante emette tutte le frequenze comprese nella sua gamma di funzionamento al massimo livello di cui è capace, mentre fuori asse le componenti di frequenza più elevata tendono a diminuire con l'aumentare di distanza e angolatura tra asse principale del microfono e asse principale dell’altoparlante.
  • Voce: nel parlato la gamma delle fondamentali è compresa tra 110 e 165 Hz per una foce maschile e tra 220 e 330 Hz per una voce femminile. Nel canto tale estensione può ampliarsi sino a raggiungere due ottave; i limiti inferiore e superiore dipendono ovviamente dalle potenzialità vocali del cantante. Tuttavia la distribuzione spettrale della voce è completata da un gran numero di parziali, il che porta il limite superiore della gamma ben oltre i 10 KHz per la voce maschile e oltre i 15 KHz per la voce femminile.
    Scelta e disposizione del microfono per la ripresa della voce dipendono dal risultato che si vuole ottenere; tuttavia l’utilizzo di microfoni a condensatore montati su appositi sostegni a molla (shockmount) costituiscono la scelta migliore in quanto più sensibili a cogliere tutte le sfumature dinamiche del cantante. Ci sono due accorgimenti da tener presente: controllare le sibilanti (“s” ed “f”) e le plosive (“p” e “t”). Nel primo caso si può far fronte a questo problema utilizzando microfoni che enfatizzano meno le frequenze alte oppure utilizzando un dispositivo chiamato de-esser il quale comprime il segnale solo nel momento in cui riceve tali sibilanti. Per ridurre invece le consonanti plosive, viene posizionato un filtro chiamato anti-pop a circa 10-15 cm dal diaframma del microfono.

Il cd originale di Ubuntu 10.04

E' arrivato fresco fresco sulla mia scrivania. Ordinato via web sul sito di Launchpad, mi è stato inviato a titolo gratuito (non ho pagato nemmeno le spese di spedizione) e consegnato in meno di tre settimane.
Inviato da Milestone

martedì 31 agosto 2010

Prova pubblicazione post da cellulare.

Ecco che provo per la prima volta a pubblicare un post dal mio fido cellulare android.

E dopo l'estate... nuovo look!

Ecco vi il nuovo look del mio blog. E' stato realizzato completamente con gli strumenti di personalizzazione messi a disposizione dalla piattaforma Blogger.

Se qualcuno legge questo post e gradisce la nuova interfaccia può versare 10 euro sul conto corrente nr. 12345678987654321 oppure può più semplicemente lasciare un commento.

lunedì 30 agosto 2010

CORSO BASE IN PRODUZIONE AUDIO DIGITALE - Capitolo 3 - I microfoni (parte seconda)

Il secondo criterio di classificazione dei microfoni, come visto precedentemente, riguarda l'alimentazione elettrica. Anche in questo caso è possibile fare una duplice distinzione tra microfoni passivi, ossia quelli che non necessitanodi alimentazione elettrica per poter funzionare, e microfoni attivi che invece hanno bisogno di una tensione di corrente ai fini del corretto funzionamento (proveniente da una pila o dalla phantom).

Terzo e ultimo criterio di classificazione riguarda il principio di funzionamento e in tal caso avremo:
  • Microfoni DINAMICI: tipicamente passivi e caratterizzati da trasduzione basata su campi magnetici. Fanno parte di questa categoria i microfoni a bobina mobile e i microfoni a nastro.
  • Microfoni ELETTROSTATICI: tipicamente attivi e caratterizzati da trasduzione basata su campi elettrici. Fanno parte di questa categoria i microfoni a condensatore e quelli a elettréte.
  • Microfoni PIEZORESISTIVI: sono microfoni tipicamente attivi, tel tipo a carbone.
  • Microfoni PIEZOELLETTRICI: sia attivi che passivi, sono microfoni del tipo a cristallo.
  • Microfoni ELETTROSTRITTIVI: sia attivi che passivi, sono microfoni a ceramica.

domenica 7 marzo 2010

Hamster - Come misurare i minuti di connessione 3G sotto Linux

Molti oramai utilizzano le chiavette per la connessione internet su rete 3G. In genere questi piccoli modem dei vari operatori di telefonia sono corredati di driver e software per la gestione in ambiente Windows. Il software a corredo serve per verificare il segnale di rete, attivare/disattivare la connessione e monitorare il traffico e i consumi.

Personalmente uso un modem Option 3G su PCMCIA con sim della Wind in ambiente Gnu/Linux. Il modem è stato riconosciuto automaticamente da Ubuntu e la gestione della connessione è affidata al NetworkManager. Fin qui tutto bene. L'unica cosa che manca è qualcuno che monitori i consumi e/o il traffico internet.

Nel mio caso ho un contratto che prevede 50 ore di navigazione mensili, quindi la mia necessità è di un software che tenga traccia del tempo speso a navigare permettendomi di non superare la soglia a disposizione.

Hamster è un'applet di Gnome per il conteggio del tempo. Dovrebbe essere già disponibile in Ubuntu ma nel caso non lo fosse è possibile installarlo con un semplice:

sudo apt-get install hamster-applet



Una volta installato è possibile aggiungerlo al pannello di Gnome cliccandovi con il tasto destro e selezionando Aggiungi al Pannello. Nella lista delle applet bisogna selezionare Conteggio Tempo.


Appena aggiunto al pannello Hamster appare in forma di scritta riportante Nessuna Attività.


La prima cosa da fare è impostare una categoria ed una attività da monitorare. Per fare questo basta cliccare con il tasto destro sull'applet e selezionare Preferenze. Nella finestra di dialogo che si apre possiamo selezionare una categoria (oppure crearne una) e creare un'attività ad hoc per la nostra esigenza.

 

Non resta altro che avviare Hamser selezionando l'attivita che si vuole monitorare e premendo il pulsante Avvia conteggio. Quando l'attività si conclude (nel mio caso mi sconnetto da internet) basta cliccare su Hamser e scegliere Arresta conteggio.

 


martedì 16 febbraio 2010

Free Software Stickers - Gli adesivi per la par condicio sui computer

Chiunque abbia comprato un PC portatile e/o desktop pre-assemblato si è sicuramente accorto della presenza di uno o più adesivi sulla scocca del novello acquisto. Uno di questi adesivi riporta il logo del sistema operativo (Win XP, Vista, 7 ecc.), mentre l'altro, se presente, indica tipo e marca di processore in uso sul computer.

Alle volte però accade che si rimuova Windows dal pc sostituendolo con un sistema operativo open source (Gnu/Linux e simili) o al massimo si affianca il sistema di casa Redmond con la distribuzione *.nix preferita sfruttando il "dual boot".

In questo caso correttezza vuole che un piccolo adesivo con il logo della nostra distribuzione vada a soppiantare (o affiancare) quello Windows. Ma dove trovare questo adesivo?

In nostro aiuto arriva il Free Software Sticker Book, piccola raccolta di adesivi pronti per essere stampati ed utilizzati per correggere le inesattezze adesive sui nostri PC.



Basta avere una stampante a colori, qualche foglio adesivo e un paio di forbici e il gioco è fatto.